20 Giugno 2024

Farzad, il sogno di diventare dentista in Italia

In occasione della Giornata mondiale del rifugiato, la storia di Farzad, arrivato in Italia con i corridoi lavorativi che lavora, come assistente di poltrona in uno studio dentistico a Cantù, nella diocesi di Milano

Figlio della giustizia. Questo significa Farzad, nome indossato da un ragazzo afghano che la vita ha fatto uomo già da tempo. Ha i tipici occhi dal taglio mediorientale Farzad e molti capelli neri che gli incorniciano il viso giovane. Ha 27 anni, originario di Herat, quest’ultima fra le città principali di un Afghanistan in guerra da sempre. «Poi mi sono spostato a Kabul, nella capitale, ma ci sono stato 11 mesi. La vita non era facile, allora ho deciso di trasferirmi in Pakistan con mia moglie Fareshta, e la sua famiglia», racconta Farzad che è arrivato in Italia con i Corridoi lavorativi: un progetto pilota di Caritas Italiana, che permette l’ingresso in Italia, in modo protetto, di persone in condizioni di particolare fragilità offrendo l’accoglienza di una comunità ospitante, capace di aprire un buon percorso di integrazione. All’arrivo e protezione in Italia si aggiunge anche la creazione di opportunità e contatti lavorativi con aziende ed enti in loco. Un percorso che è stato reso possibile grazie al supporto del progetto europeo Eu Passworld e all’impegno di più attori: da Caritas Italiana, le Caritas diocesane a Consorzio Communitas, dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni alla onlus Pangea, fino alle istituzioni.

Farzad e la moglie Fareshta accolti in Italia – foto Diocesi di Milano

Corridoi lavorativi: un progetto pilota di Caritas Italiana, che permette l’ingresso in Italia, in modo protetto, di persone in condizioni di particolare fragilità offrendo l’accoglienza di una comunità ospitante, capace di aprire un buon percorso di integrazione.

«Quando vivevo in Pakistan sono entrato in contatto con la Caritas grazie alla onlus Pangea che ha chiesto a me e mia moglie i nostri curriculum» continua Farzad. «In Afghanistan lavoravo come dentista, Fareshta come web designer per cui ci dissero che in Italia avremmo avuto delle possibilità per trovare lavoro. Da subito abbiamo iniziato a studiare l’italiano, grazie a delle lezioni online, l’utilizzo di app e guardando i film su YouTube». Farzad ora lavora come assistente di poltrona nello studio dentistico della dottoressa Maria Cristina Grancia a Cantù, nella diocesi di Milano. Il 19 giugno, alla vigilia della Giornata mondiale del rifugiato, ha partecipato a Roma alla cerimonia di consegna del premio “Welcome. Working for refugee integration” che Unhcr conferisce annualmente alle imprese italiane che si sono distinte per aver favorito l’inserimento lavorativo dei beneficiari di protezione internazionale. «Sono molto felice perché la dottoressa Maria Cristina mi ha accolto, mi ha dato una possibilità e finalmente ho ricominciato una vita».

«In Afghanistan lavoravo come dentista, Fareshta come web designer per cui ci dissero che in Italia avremmo avuto delle possibilità per trovare lavoro. Da subito abbiamo iniziato a studiare l’italiano, grazie a delle lezioni online, l’utilizzo di app e guardando i film su YouTube»

Alla domanda su quale sia il suo sogno per il futuro « Vorrei finire il percorso accademico per il riconoscimento degli esami che ho fatto in Afghanistan e potere esercitare la mia professione, liberamente – conclude Farzad – E voglio essere d’aiuto alla persone che hanno vissuto la mia stessa situazione: persone oneste, che a causa della guerra, di condizioni difficili, sono state prigioniere degli eventi. Penso che tutti abbiamo bisogno di una buona occasione».

« Vorrei finire il percorso accademico per il riconoscimento degli esami che ho fatto in Afghanistan e potere esercitare la mia professione, liberamente – conclude Farzad – E voglio essere d’aiuto alla persone che hanno vissuto la mia stessa situazione: persone oneste, che a causa della guerra, di condizioni difficili, sono state prigioniere degli eventi. Penso che tutti abbiamo bisogno di una buona occasione».

Aggiornato il 21/06/24 alle ore 09:45