Con l’agroecologia un argine alla povertà
Il piccolo stato dell’America Latina, che fino a pochi anni fa era considerato tra i più sicuri e i più ricchi al mondo in termini di biodiversità, si è “aggiudicato” recentemente un triste primato, quello di Paese più pericoloso dell’America del Sud, con 40 morti violente ogni 100 mila abitanti.
Nel corso della sua storia recente, l’Ecuador si è trovato ad affrontare diverse sfide socio-politiche determinate dall’instabilità dei governi, disuguaglianza economica e ingiustizia sociale, aggravate poi dalla presenza di bande di narcotrafficanti pronte a scatenare una guerra spietata non appena vengono contrastati i loro affari. Lo abbiamo visto chiaramente con i recenti fatti di gennaio che hanno portato il presidente, Daniel Noboa, a dichiarare uno stato di emergenza prolungato.
Le persone sono così diventate preda facile di queste organizzazioni criminali, che ormai da tempo agiscono indisturbate, controllando la principale rotta della droga verso gli Stati Uniti.
Nonostante i progressi significativi in termini di sviluppo economico, la ricca diversità ecologica e climatica – con un terreno fertile per lo sviluppo di sistemi agricoli integrati che sfruttano al massimo le sue risorse naturali, il tasso di povertà continua a crescere, passando dal 21,5% del 2017 al 25,2% del 2022, mentre, nello stesso periodo, il livello di povertà estrema è passato dal 7,9% all’8,2%. Nelle aree rurali questo dato raggiunge il 41%, con un 17,4% in stato di povertà estrema. Come se non bastasse, la malnutrizione cronica infantile è un problema persistente in Ecuador: un bambino ogni quattro al di sotto dei 5 anni soffre di malnutrizione. La situazione è più grave per l’infanzia indigena, perché un bambino su due ne soffre e quattro su dieci presentano anemia (INEC).
La Pastorale Sociale di Caritas Ecuador propone un modello di economia sociale e solidale come alternativa per combattere la povertà e la disuguaglianza sociale, mettendo le persone e le loro condizioni di vita al centro dell’analisi.
Fino a oggi centinaia di famiglie vulnerabili sono state beneficiarie dei programmi di “Promozione Umana” incentivati da Caritas Ecuador, che hanno l’obiettivo di contribuire allo sviluppo umano e integrale delle donne e delle loro famiglie in situazione di povertà estrema, migliorare la sicurezza alimentare e l’accesso all’istruzione dei bambini e degli adolescenti di tutto il Paese, nonché implementare la coltivazione di orti familiari per migliorare la salute generale delle famiglie contadine. Alla promozione di queste pratiche produttive integrate, si accompagnano laboratori di formazione in consumo responsabile rivolti soprattutto alle donne, per incoraggiare l’introduzione di alimenti sani e a chilometro zero nelle diete.
Incentivare l’autoproduzione attraverso gli orti familiari ha permesso di migliorare notevolmente non solo l’alimentazione ma anche la situazione socio-economica delle famiglie, con la vendita delle eccedenze nei mercati locali, ma non solo. Questo sistema ha consentito anche di facilitare lo scambio e la cooperazione tra le famiglie contadine, contribuendo a generare coesione sociale, autosufficienza e sostenibilità ambientale.
Un esempio luminoso di come una comunità possa prosperare attraverso la solidarietà, la cooperazione e la valorizzazione delle proprie risorse locali è Salinas de Guaranda. Questa comunità, capoluogo della provincia di Bolivar, situata a 3.550 mt di altitudine, ha iniziato a fiorire negli anni ‘70 grazie all’arrivo di volontari salesiani, e soprattutto della figura carismatica di don Antonio Polo (foto). La presenza costante di una Chiesa missionaria vicina alla comunità locale e con il supporto della Caritas diocesana di Guardanda, hanno permesso di generare un modello di sviluppo.
Ciò che rende Salinas davvero speciale è il suo approccio alla produzione e al commercio equo e solidale. La comunità ha sviluppato una serie di cooperative artigianali e agricole che coinvolgono gli abitanti locali nella produzione di sale, formaggio, cioccolato e numerosi prodotti artigianali. Queste cooperative promuovono la partecipazione attiva degli abitanti alla vita economica della comunità e garantiscono condizioni di lavoro eque e dignitose dove prima c’erano solo povertà e sottomissione. Tale modello ha consentito a questi territori di svilupparsi fino al punto di diventare esportatori di tutta una serie di beni prodotti e commercializzati dal sistema cooperativo stesso.
L’azione di Caritas Italiana in Ecuador si dirige proprio in questa direzione, sostenendo la Chiesa locale nella promozione di pratiche agricole sostenibili.
Aggiornato il 18/04/24 alle ore 14:31