28 Ottobre 2021

Lotta alle droghe, priorità da riscrivere

A novembre Genova ospita la Conferenza nazionale. In ritardo di anni. Operatori disorientati: urge un confronto, oltre gli steccati ideologici


Dopo ben 12 anni dall’ultimo appuntamento, a fine novembre (nei giorni 27 e 28) si terrà a Genova Oltre le fragilità, ovvero la sesta Conferenza nazionale sulle dipendenze e le politiche antidroga, che la legge prevede si celebri ogni tre anni. Si tratta di un ritardo che tutti gli operatori giudicano grave e incomprensibile, perché ha privato il sistema di intervento (comunità, servizi ambulatoriali e progetti territoriali) del luogo istituzionale di confronto che è essenziale per ridefinire i servizi in funzione degli straordinari cambiamenti nelle sostanze circolanti, nei consumi, nei modi di assumere sostanze. Senza contare che l’ambito dei fenomeni problematici e delle dipendenze è diventato in questi anni sempre più ampio e complesso.

Il rinvio della Conferenza, per un periodo così lungo, ha dato un segnale preoccupante agli operatori impegnati quotidianamente sul fronte delle tossicodipendenze: è parso che i problemi che esse generano – e che tutti a parole giudicano importanti per la collettività – non sono prioritari nell’agenda politica. Ne è conseguito un senso di spaesamento e solitudine, sperimentato da chi a queste domande deve rispondere.

Ora va dato atto al governo in carica, e all’attuale ministra per le politiche giovanili, Fabiana Dadone, di aver infranto l’indifferenza e la difficoltà a intervenire che troppi governi hanno dimostrato, forse anche per timore di invischiarsi in una questione (eticamente divisiva) che non sapevano bene come trattare.

Primum, prevenire
I tempi con cui si sta organizzando la Conferenza non permetteranno di seguire il percorso previsto nel Dpr 309, che prevede l’istituzione di una Consulta con i suoi gruppi di lavoro. Ma la ministra Dadone ha comunque attivato tavoli di confronto che, anche in modalità online, consentiranno ai rappresentanti dei soggetti pubblici e privati di confrontarsi su aspetti decisivi per il contrasto alle varie forma di abuso e alla dipendenza da sostanze.

L’obiettivo comune deve essere consentire a tutti di diventare più efficaci nel lavoro di prevenzione con i consumatori, specie con quelli più giovani. Non c’è dubbio che, superando una diatriba puramente politica, basata su posizioni estreme e ideologizzate, che caratterizzano anche gli operatori, numerosi e cruciali possono apparire gli elementi di condivisione in vista della Conferenza; nei tavoli di lavoro, infatti, l’analisi delle criticità e la proposta di buone pratiche possono infatti far registrare ampie convergenze.

L’obiettivo comune? Diventare più efficaci nel lavoro
di prevenzione con i consumatori, specie con i giovani.
Andando oltre posizioni estreme e ideologizzate

Il ruolo del Tavolo ecclesiale
Il Tavolo ecclesiale dipendenze è impegnato in modo permanente nel favorire il confronto tra soggetti del mondo ecclesiale attivi nella prevenzione e nel contrasto alle dipendenze di sostanze, valorizzando gli apporti di ogni componente e nel rispetto delle differenze.

Il Tavolo ritiene che la Conferenza sia un’occasione fondamentale per aprire il dialogo a tutti gli attori del sistema e alle istituzioni. Senza momenti forti come questo, e senza un’attenzione e un coinvolgimento delle istituzioni finalmente adeguati, difficilmente le singole organizzazioni impegnate nel settore potranno dare – da sole – risposte efficaci a una questione che riguarda milioni di italiani. E che è straordinariamente complessa dal punto di vista sociale, culturale ed economico.

* Cnca – per conto del Tavolo ecclesiale dipendenze

Aggiornato il 28/10/21 alle ore 15:39