Acquedotti, beni alimentari, formazione
AFRICA
COSTA D’AVORIO | Costruzione di un acquedotto
La popolazione del villaggio ivoriano Soakpé è una piccola comunità di 2500 abitanti che vive nella foresta tropicale nella zona occidentale del Paese, distante più di 600 km dalla capitale Abidjan. Come spesso accade per i piccoli villaggi africani lontani o privi di collegamenti con le principali città, lo sviluppo socio-economico e culturale risulta difficile. L’assenza di infrastrutture primarie come una rete idrica e fognaria, un presidio medico-ospedaliero, scuole ecc. rende questi villaggi dei luoghi in cui le persone non riescono a vivere dignitosamente. Da alcuni anni gli abitanti di Soakpé stanno unendo le loro forze a quelle degli abitanti del vicino villaggio di Douedy, creando insieme occasioni di sviluppo e di crescita. Per questo nel 2019 è nata l’associazione “100 volontaires Soakpé-Douedy”. Grazie anche ad essa, molto è stato fatto: inviata un’ambulanza, realizzati bagni pubblici, costruito un edificio scolastico e una mensa, tracciate le strade principali per un totale a oggi di 16 km, acquistate attrezzature mediche per l’ambulatorio realizzato, inviate sedie a rotelle ecc. Molte sono, però, le cose ancora da fare. La più urgente è la fornitura di acqua nel villaggio Soakpé. Attualmente l’acqua necessaria per la popolazione viene estratta a mano dalla vena sotterranea grazie a un pozzo. Il progetto ha lo scopo di realizzare un acquedotto per dare la possibilità alla popolazione di allacciarsi alla rete idrica. Per coloro che non potranno farlo, sarà possibile usufruire dell’acqua erogata dalle fontane pubbliche che saranno realizzate.
- Costo: 5.000 euro | Causale MP 34/24 COSTA D’AVORIO
MALI | Alfabetizzazione e formazione professionale delle donne
Il Sahel è una delle regioni meno vivibili al mondo: la combinazione di elevata instabilità politica e condizioni ambientali sempre più sfavorevoli rendono estremamente precaria la vita della popolazione. In Mali oltre la metà della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. Solo alcune scuole private cattoliche riescono a garantire la totale gratuità e possono accogliere bambini che si trovano in stato di povertà. Il tasso di alfabetizzazione, soprattutto delle donne, è bassissimo. L’Associazione delle Donne Bankadi, costituita nel 1993, si impegna costantemente contro l’analfabetismo e per l’emancipazione delle donne grazie al suo Centro, dove vengono organizzati diversi corsi: alfabetizzazione, taglio e cucito, formazione alla trasformazione dei prodotti locali. Il Centro si finanzia con alcuni contributi e la vendita dei manufatti prodotti dalle allieve, ma non sono sufficienti: i materiali didattici non bastano, è impossibile garantire la mensa agli alunni (molte persone vengono da lontano e rimangono al Centro tutto il giorno), l’edificio necessita di ristrutturazioni urgenti. ll progetto prevede l’acquisto di materiale didattico, di arredi, la realizzazione di lavori edili, l’acquisto degli alimenti per fornire un pasto al giorno alle allieve.
- Costo: 4.700 euro | Causale MP 37/24 MALI
AMERICA LATINA
COLOMBIA | Sostegno ai detenuti del penitenziario
La Parrocchia San Pedro Apostolo è impegnata con i detenuti del penitenziario di Túquerres affinché scontino la pena in condizioni fisiche e psicologiche adeguate e abbiano una nuova possibilità. Ma la vita nel carcere non è facile e i detenuti sviluppano problematiche psicologiche, depressioni, pensieri suicidi. È necessario dare loro un sostegno perché possano affrontare meglio il periodo di reclusione ma soprattutto possano utilizzare il tanto tempo che hanno a disposizione imparando lavori che li aiutino, una volta liberi, a trovare un impiego. Lo scopo del progetto promosso dalla Parrocchia San Pedro Apostolo è duplice: dare un sostegno psicologico ai 130 detenuti avvalendosi di due psicologhe che cercheranno anche di far emergere le loro competenze lavorative; partecipare a “Las segundas oportunidades existen” (Le seconde opportunità esistono), una fiera dell’artigianato dove presentare e vendere i prodotti artigianali realizzati in carcere.
- Costo: 4.700 euro | Causale MP 41/24 COLOMBIA
EUROPA
SERBIA | Sicurezza alimentare per tutti contro lo spreco
Il progetto “Comunità Solidale: sicurezza alimentare per tutti contro lo spreco” verrà implementato a Belgrado, dove la Caritas è già attiva nel campo della distribuzione di beni alimentari a persone e famiglie in situazioni di vulnerabilità. Attualmente, Caritas Belgrado recupera beni alimentari in scadenza presso la Banca del Cibo di Belgrado e li distribuisce ai suoi beneficiari più vulnerabili e in situazioni di insicurezza alimentare anche attraverso la consegna a domicilio. Il numero attuale di famiglie che beneficiano di questo servizio è 185. Non essendo dotata di uno spazio dedicato a questa tipologia di servizio, Caritas Belgrado non riesce a effettuare questa tipologia di assistenza in maniera continua e regolare. Il cibo raccolto dalla Banca del Cibo è spesso già in fase di scadenza, riducendo drasticamente il tempo per la distribuzione ai beneficiari e la consumazione finale. Attraverso questo progetto si intende creare un Centro di distribuzione di beni alimentari permanente e duraturo, vicino al Centro di ascolto della Caritas parrocchiale di Belgrado, dotandolo di sistemi di conservazione del cibo. In questo modo si allunga il periodo di consumabilità dei beni alimentari e, di conseguenza, quello di distribuzione; si incrementa la sicurezza alimentare dei beneficiari più vulnerabili contribuendo anche alla lotta allo spreco alimentare. Questo progetto rappresenta l’inizio di un percorso a lungo termine in cui si offre la possibilità, alle persone e famiglie in condizioni di povertà, di avere un supporto completo, inclusivo e specifico per garantire la loro sicurezza alimentare e l’accesso a beni di prima necessità.
- Costo: 5.000 euro | Causale MP 43/24 SERBIA
UNO DEI MICROPROGETTI REALIZZATI: TESTIMONIANZE
MP 126/23 | EL SALVADOR | Allevamento di polli a San Francisco Echeverría
A 41 anni María Teresa ha una famiglia allargata molto numerosa: madre e padre, fratello con due figli e la propria figlia di 14 anni. Fa tre lavori: al mattino coltiva la terra, al pomeriggio lavora in una panetteria, il fine settimana cucina e vende pupusas (focacce di farina di mais o di riso, piatto nazionale in El Salvador). Eppure questo non basta a mantenere la sua famiglia. L’allevamento di polli, per il quale ha ricevuto una formazione con altre 10 donne, si aggiunge alle sue attività per assicurarsi un reddito sufficiente: «Questo progetto mi sta aiutando molto con la mia famiglia e mia figlia mi dà una mano, dopo la scuola, con le galline. Sembra le piaccia».
Antonia Letizia, 53 anni, ha una disabilità fisica da quando era piccola. All’età di 25 anni ha avuto un figlio ma è stata sempre una madre single. Oggi vende prodotti porta a porta grazie al figlio che la accompagna. «Posso, però, occuparmi dell’allevamento dei polli anche senza l’aiuto di mio figlio. Ci consente un’ulteriore entrata familiare».
Il microprogetto ha permesso di promuovere la formazione per un allevamento moderno ed efficiente, ha avviato l’allevamento attraverso la costruzione di pollai per ciascuna delle donne e fornito il primo lotto di pulcini. Non solo le famiglie delle dieci donne che hanno partecipato al progetto ne traggono vantaggio, ma anche il paese stesso, San Francisco de Echeverría, per la possibilità di accedere a carne e uova fresche a prezzi calmierati.
Archivio rubrica “Micro è giusto“
Aggiornato il 24/06/24 alle ore 11:10