Rotta balcanica: al museo per ricordare
Nella settimana in cui cade la Giornata mondiale del rifugiato (20 giugno), Caritas Italiana insieme ai partner del progetto BRAT “Balkan Route: Accoglienza in Transito” (finanziato dall’AICS) implementato in Bosnia Erzegovina, e in collaborazione con il Museo dell’infanzia di guerra di Sarajevo ha promosso una Campagna di sensibilizzazione sul fenomeno migratorio della Rotta Balcanica, articolata in tre iniziative a Sarajevo, Bihać, Tuzla.
Il progetto “BRAT – Balkan Route: Accoglienza in Transito” si occupa del fenomeno migratorio in Bosnia Erzegovina (BiH) ed è una iniziativa triennale proposta da IPSIA in associazione con Caritas Italiana e Croce Rossa Italiana, e avente come partner locali l’associazione EMMAUS, Caritas BiH, e la Società di Croce Rossa della BiH.
Il Museo dell’infanzia di guerra di Sarajevo nasce da una raccolta di oggetti personali dei bambini che hanno vissuto la guerra nell’anni ’90 in Bosnia Erzegovina. I ricordi possono riguardare vario genere: giocattoli, lettere, foto, vestiti, accessori, video. Tale mostra viene portata su tutto il territorio nazionale ed internazionale sotto forma di “mostra itinerante” sensibilizzando i visitatori sulle storia di bambini che si trovano a vivere situazioni estremamente traumatiche (la guerra degli anni ’90 in Bosnia Erzegovina, fatti attuali come la guerra in Ucraina, conflitti nel Kosovo, la Rotta Balcanica). Il Museo dell’infanzia di guerra è un partner di Caritas Italiana con il quale esiste una collaborazione già consolidata da anni proprio nel settore migrazione che ha consentito al museo di incontrare i bambini accolti all’interno dei campi di transito in Bosnia Erzegovina e in Serbia.
Tre iniziative in altrettante città della Bosnia Erzegovina per sensibilizzare sul fenomeno migratorio
Nella prima iniziativa del 17 giugno, svoltasi proprio a Sarajevo all’interno della mostra fissa del Museo, è stata installata una parte dedicata agli oggetti personali dei bambini che attraverso la Rotta Balcanica passando per la Bosnia Erzegovina. L’installazione durerà un mese ponendo nuovamente i riflettori sulla crisi ancora attuale della Rotta Balcanica.
Due giorni dopo a Bihać, con il supporto del partner in loco IPSIA, i dipendenti del Museo hanno tenuto un workshop artistico con giovani migranti accolti presso il campo di transito di Lipa e giovani della comunità locale. Durante l’incontro attraverso tecniche artistiche sono state trattate tematiche quali i diritti umani promuovendo un dialogo interculturale e interreligioso.
La terza iniziativa si è svolta il 21 giugno a Tuzla dove è stata inaugurata la mostra itinerante del Museo, che ha raccolto oggetti dei bambini, principalmente che erano presenti sul territorio di Tuzla durante la guerra degli anni ’90 e i bambini attraversano la Rotta Balcanica provenienti da Siria, Iraq, Yemen, Afghanistan. All’inaugurazione sono intervenuti la direzione del Museo, Amina Krvavac e il fondatore del Museo Jasminko Halilović, il coordinatore regionale dei Balcani per Caritas Italiana, Daniele Bombardi e l’Ambasciata Italiana in BiH rappresentata dal Primo Segretario Matteo Evangelista, che ha ricordato la stretta “amicizia” che c’è tra l’Italia e la Bosnia Erzegovina, e l’importanza di eventi come questi. Grazie il supporto del progetto BRAT è stato possibile per la prima volta portare la mostra itinerante nel cantone di Tuzla. L’esposizione durerà in tutto due settimane, durante le quali oltre all’esposizione ci sarà anche un programma articolato di workshop per bambini e ragazzi.
Aggiornato il 03/07/23 alle ore 12:11