Una solidarietà più forte
2.200 moduli compilati dai volontari di tutto il Paese che attraverso Caritas hanno portato aiuto in questa tragica emergenza. Più di duemila volontari, alcuni dei quali hanno preso ferie o permessi, che si sono impegnati in prima persona per stare vicini a chi era in difficoltà. Dal seminario della città, presidio Caritas, sono partiti, attrezzati di pale, secchi, guanti e stivali e carichi di umanità e sorrisi, alla volta delle zone dove giorno per giorno c’erano nuovi bisogni, intercettati grazie al numero di telefono che incrocia esigenze e volontari.
Giulia, giovane volontaria di Caritas, si è messa da subito, fin dalla notte dell’alluvione, a disposizione per l’accoglienza, anche grazie alla sua sensibilità personale di assistente sociale. “La prima vicinanza, il supporto morale, l’ascolto del racconto del proprio vissuto e delle paure di chi è arrivato quella notte o quella successiva sono fondamentali. Essere presenti fisicamente, consegnando i materiali, entrare nelle case, nei garage, ha fatto molto bene alle persone, ferite e demoralizzate. Esserci e mettersi in ascolto, senza dare risposte: a quelle non spetta a noi riflettere”. Ancora commossa da alcuni momenti, Giulia ricorda la prima notte:
“È arrivata una coppia di anziani, insieme da 70 anni, salvati dai soccorsi. Hanno chiesto solo, per favore, di non essere separati perché l’uno senza l’altro non avrebbe potuto vivere. Un amore infinito che mi ha fatto piangere. In generale non dimenticherò la gentilezza degli anziani che abbiamo ospitato, la loro riconoscenza per la cura che abbiamo rivolto loro. Due parole, un pranzo, una coperta, un gesto gentile: a volte basta davvero poco”.
Non sono mancati momenti di sconforto, anche dal punto di vista dei volontari: “Vedere alcune situazioni già fragili – continua Giulia – anziani, nuclei privi di una rete familiare, che hanno dovuto subire questa nuova fatica, ti smuove molto e allo stesso tempo ti fa reagire. Nel senso che pensi quanto sei fortunato tu, che la sera torni a casa tua, che hai amici e famiglia: la tua rabbia diventa solidarietà, una solidarietà che si fa ancora più forte. Stanchezza, delusione, fatica ci sono, certo, ma vedere quanta solidarietà si è attivata ti fa toccare con mano la vera umanità”.
In realtà volontari e volontarie sono arrivati da nord a sud, hanno preso treno, autobus e fatto car-sharing per arrivare a Senigallia e dare il loro aiuto fisico e morale alla popolazione colpita dall’alluvione. Gruppi scout, associazioni, società sportive, classi di alcuni istituti superiori, giovani e giovanissimi, lavoratori di ogni settore, persino una coppia svizzera che era in viaggio di nozze al sud e, dopo aver appreso della terribile notizia, ha abbandonato la quiete della luna di miele per venire a dare aiuto. Questa è l’Italia più bella, solidale e sincera, questa è l’Italia di cui andiamo fieri.
Alessia, per esempio, è arrivata da Milano per spalare il fango. “Ho saputo del disastro che stava accadendo quando ero a Milano. Ho immaginato quanto dolore e disperazione potessero esserci e ho considerato che, in un momento talmente difficile, i senigalliesi avevano bisogno di tutti noi. Dovevano sentire la vicinanza, un sostegno pratico e umano”. Tra i ricordi che Alessia si è portata a Milano alcune piccole, grandi cose:
“Mi resta la voce di Floriano, proprietario della casa alluvionata, i suoi racconti della notte del 15 settembre; ho imparato come scavare in maniera veloce e senza sforzare la schiena; mi sono resa conto pian piano di cos’era successo e di come tutto questo aveva cambiato la vita delle persone. Sotto terra, tra le sterpaglie che avevano ricoperto i campi, ho trovato un’oliera, un profumo, pezzi di vita: non è stato facile immaginare come si sentissero i proprietari di questi oggetti perduti. E poi ricordo il silenzio, in macchina, di ritorno con gli altri volontari, le strade piene di fango. Sembrava di guidare sulla neve e mentre dovevamo andare via pensavamo a quanto ancora ci fosse da fare”.
Conclusa ormai la prima fase dell’emergenza, la vicinanza di Caritas Senigallia alla popolazione vittima dell’alluvione cambia forma. Grazie ai fondi raccolti attraverso la piattaforma www.ridiamodignita.it e alla generosità di alcuni benefattori, è arrivato un numero consistente di elettrodomestici nuovi da distribuire alle famiglie colpite. Caritas inizierà questa distribuzione dando la priorità a chi ha la residenza presso le abitazioni alluvionate di tutto il territorio diocesano poste al pianterreno. Per beneficiare di questo materiale, e di altri aiuti che saranno attivati, sarà sufficiente compilare una scheda di raccolta dati, in cui elencare i danni subiti, a domicilio e in autonomia presso i presidi di riferimento per la propria zona. La scheda non ha alcun valore al fine dell’ottenimento dei rimborsi pubblici, poiché si tratta di un’iniziativa privata: Caritas, da sempre in prima linea nella cura e nella risposta sociale ai bisogni delle persone in difficoltà, mette in atto questo gesto, utile anche per comprendere le reali esigenze della popolazione e trovare il modo migliore per dare sostegno, grazie per merito della generosità dei tanti donatori.
Aggiornato il 26/10/22 alle ore 17:17