Eruzione e tsunami a Tonga, primi aiuti Caritas
Papa Francesco, nell’udienza del 19 gennaio, ha ricordato il disastro (dai contorni ancora imprecisati) causato a Tonga quattro giorni prima dall’eruzione di un vulcano sottomarino e dal successivo tsunami. Le prime notizie giunte dall’arcipelago del Pacifico parlano di 100 case danneggiate e 50 distrutte nell’isola di Tongatapu, tutte le abitazioni distrutte sull’isola di Mango e solo due case non abbattute sull’isola di Fonoifua, mentre danni ingenti si sono riscontrati anche sull’isola di Nomuka.
Caritas Tonga sta cercando di rispondere ai bisogni della popolazione colpita e nel territorio può contare su un team di volontari. La necessità più urgente è l’acqua potabile, poiché le reti idriche sono contaminate dalle ceneri dell’eruzione. Il governo locale ha dichiarato lo stato d’emergenza e organizzato una distribuzione di acqua alle isole Ha’apai (le più vicine al vulcano). Il ministro degli affari esteri e del commercio ha confermato che «sono stati distribuiti gli aiuti che grazie a Caritas Tonga e a Caritas Nuova Zelanda erano già stati stoccati in alcune zone. Questi aiuti comprendono attrezzature per la depurazione dell’acqua, taniche, kit per l’igiene, secchi e rubinetti».
Caritas Australia sottolinea che la devastazione ha colpito soprattutto le isole periferiche. E che c’è un urgente bisogno di acqua potabile e di rifugi, soprattutto per le comunità sulla costa le cui case sono state travolte dalle onde dello tsunami. Anche le strade e i ponti sono stati danneggiati. Le comunicazioni sono interrotte e contatti con l’esterno sono possibili solo tramite telefono satellitare.
Aggiornato il 19/01/22 alle ore 15:06