Fratelli ucraini, non rimarrete soli
Civili vittime di bombardamenti e azioni militari, ondate di sfollati interni e profughi nei paesi confinanti, famiglie lacerate, abitazioni e strutture di servizio distrutte o danneggiate: le conseguenze umanitarie del conflitto non hanno tardato a manifestarsi. Nel paese coinvolto dai combattimenti, Caritas Ucraina (espressione della Chiesa greco-cattolica di rito bizantino) e Caritas Spes (espressione della Chiesa cattolica latina) stanno cercando di soccorrere la popolazione facendo leva sulla capillare rete di centri di servizio cui avevano dato vita nel tempo; nei paesi di confine, le rispettive Caritas nazionali e le loro articolazioni diocesane e territoriali stanno accogliendo e aiutando le migliaia di persone, in prevalenza donne e bambini, usciti dai confini dell’Ucraina. Caritas Italiana ha da subito manifestato vicinanza alle Caritas in Ucraina e nei Paesi vicini. Il direttore, don Marco Pagniello, con una piccola delegazione ha visitato i luoghi maggiormente colpiti e incontrato i vescovi, i direttori, gli operatori e i volontari già presenti dalla primissima emergenza. In costante dialogo con le Caritas in Ucraina e in coordinamento con la rete internazionale, Caritas Italiana resta accanto alla popolazione colpita, supportando anche le Caritas dei Paesi confinanti per l’accoglienza delle persone in fuga dalla guerra, garantendo le azioni necessarie per rispondere ai bisogni più urgenti e contribuendo all’accoglienza di quanti arrivano in Italia e ha già stanziato vari contributi per garantire l’operatività delle Caritas sorelle impegnate in questa emergenza.
Attività analogamente intensa si sviluppa nei paesi confinanti. Le Caritas di Polonia, Moldova e Romania sono in prima fila nell’organizzazione dell’accoglienza dei rifugiati. I flussi sono composti soprattutto da donne, bambini e anziani; al fine di ospitare i profughi. Vicinanza e solidarietà sono espresse anche a quanti sono dovuti scappare in Russia, nella regione di Rostov, che negli anni avevano ricevuto il sostegno della Caritas diocesana locale e di Caritas Italiana.
Raccolta fondi, attenzione ai profughi
Nelle diocesi italiane si sta lavorando su più fronti per garantire un’accoglienza adeguata alle persone in fuga dall’Ucraina. Diverse attività sono state organizzate a livello locale: orientamento per espletamento di pratiche amministrative, di ambito sanitario, pratiche relative alle vaccinazioni, relative all’inserimento scolastico; raccolta beni di prima necessità; assistenza sanitaria; corsi di lingua; attività ludico-educative per minori; accompagnamento psicologico. Al 30 marzo 2022 sono state accolte 6.024 persone, di cui 2.285 minori. Le strutture maggiormente utilizzate: appartamenti, parrocchie, famiglie, istituti religiosi, centri di accoglienza. I tanti frutti solidali che fioriscono nelle nostre comunità sono preziose occasioni di animazione alla pace ma anche gesti concreti di sostegno e vicinanza. Si tratta di un’emergenza complessa che richiede un grande sforzo di coordinamento per finalizzare al meglio le varie iniziative. Caritas Italiana, su indicazione della Conferenza episcopale italiana, si sta impegnando in questo ed ha anche lanciato una raccolta fondi.
È possibile sostenere gli interventi di Caritas Italiana (Via Aurelia 796 – 00165 Roma), utilizzando il conto corrente postale n. 347013, o donazione on-line, o bonifico bancario (causale “Europa/emergenza Ucraina”) tramite: • Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT24 C050 1803 2000 0001 3331 111• Banca Intesa Sanpaolo, Fil. Accentrata Ter S, Roma – Iban: IT66 W030 6909 6061 0000 0012 474• Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013• UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119
Aggiornato il 18/04/22 alle ore 16:53