Papa Benedetto XVI e Caritas: una storia di incontri
Papa Benedetto XVI, scomparso sabato 31 dicembre scorso, da teologo ha dedicato alla “carità” due encicliche (“Deus caritas est” nel 2006 e “Caritas in veritate” nel 2009), ma da Vescovo di Roma ha avuto anche un legame altrettanto importante con la Caritas diocesana di Roma.
«Uno dei ricordi più cari che mi lega al Papa emerito – ci dice mons. Guerino Di Tora, Direttore della Caritas diocesana di Roma dal 1997 al 2009 ed oggi Vescovo ausiliare emerito – è la visita che fece proprio il 4 gennaio 2007 alla nostra mensa di Colle Oppio». «Mi colpì – prosegue mons. Di Tora – soprattutto il fatto che al termine del suo discorso si fermò a salutare tutti i presenti guardandoli negli occhi e chiedendo il loro nome e cognome. Si capiva come cercasse un forte contatto relazionale, quasi a penetrare nel mondo dell’altro e creando una forte empatia con tutti i partecipanti». «Al termine – aggiunge – ci lasciò anche una ingente offerta, con cui potemmo proseguire i lavori alla mensa di via Marsala, ma più di tutto ho memoria del suo modo di fare e anche delle parole che ci ebbe a dire, ricordandoci come ‘quando amiamo il prossimo, conosciamo meglio Dio’».
Per mons. Di Tora c’è un secondo ricordo che lo lega in particolare a papa Benedetto XVI, ed è proprio la sua Enciclica “Deus Caritas est”. «È una enciclica molto bella e profonda, ma direi anche e soprattutto ‘concreta’, come nella seconda parte scende in una serie di dettagli, portando degli esempi della vita di tutti i giorni e ricordandoci così come il Signore si fa presente accanto ai poveri attraverso le persone». «Quel testo – ci dice ancora – ci fu molto utile nel percorso di formazione dei tanti volontari della Caritas diocesana di Roma di quel periodo, che non sempre venivano da un percorso parrocchiale, ma erano piuttosto animati dalla volontà di entrare in relazione con gli altri. Quel testo così concreto, che toccava tanti aspetti dell’impegno di una Caritas diocesana, fu per molti di loro un vero itinerario di catechesi personal» Mons. Guerino Di Tora conclude infine con un ricordo più personale, «perché legato alla mia nomina a Vescovo – ci dice -, che fu voluta proprio da lui».
Una seconda visita ufficiale di papa Benedetto XVI alla Caritas diocesana avvenne il 14 febbraio 2010, presso l’Ostello della Caritas diocesana di Roma “Don Luigi Di Liegro” alla Stazione Termini, in via Marsala, accolto in quell’occasione dal successore di mons. Di Tora, l’attuale cardinale Enrico Feroci.
«Ricordo in quell’occasione – ci dice mons. Feroci – gli occhi commossi del Papa nell’ascoltare Giovanna, che a nome degli altri ospiti della mensa gli chiedeva, quasi in modo profetico, di resistere alle fatiche del mondo e che loro pregavano per lui». «La testimonianza della carità, che in questo luogo trova speciale concretizzazione – disse in quell’occasione il Papa -, appartiene alla missione della Chiesa insieme con l’annuncio della verità del Vangelo. L’uomo non ha soltanto bisogno di essere nutrito materialmente o aiutato a superare i momenti di difficoltà, ma ha anche la necessità di sapere chi egli sia e di conoscere la verità su se stesso, sulla sua dignità».
Nel corso di quella visita fu poi donato al Papa un crocifisso restaurato, proveniente da Onna, il paese abruzzese distrutto dal terremoto del 6 aprile dell’anno precedente. «Per noi era un segno di speranza – ricorda ancora mons. Feroci – e come fu detto ‘non l’immagine della sofferenza ma l’attesa dell’alba e del riscatto’». L’incontro fu significativo anche per Caritas Italiana perché legato all’Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale, indetto dal Parlamento Europeo e dalla Commissione Europea e rilanciato da Caritas con la Campagna “Zero Poverty”.