Formazione in cucina e pasticceria
AFRICA
ANGOLA | Formazione in cucina e pasticceria
L’Istituto Religioso delle Suore di Santa Catarina de Sena è stato fondato nel 1951. Le sorelle, presenti in tutte le Diocesi dell’Angola ma anche in altri Paesi, si dedicano all’annuncio del Vangelo andando incontro ai bisogni spirituali e materiali delle persone. Il progetto di formazione in cucina e pasticceria è a favore di 70 donne capofamiglia tra i 18 e i 30 anni che, alla morte dei rispettivi mariti, si sono viste confiscare tutti i loro beni e privare dei diritti fondamentali. Nella società africana tradizionale la donna ha una funzione predefinita: è mamma, cuoca, lavoratrice. Il suo ruolo si riduce alla crescita dei figli, al lavoro nei campi e in casa. Quando il marito muore, la famiglia dell’uomo rifiuta lei e i figli. La disoccupazione di queste donne le induce alla prostituzione e al consumo incontrollato di alcol e droga. L’obiettivo del microprogetto è di ridurre la povertà di 70 vedove offrendo loro questo percorso di formazione. Potranno quindi apprendere un mestiere dignitoso, avere una piccola autonomia economica e mantenere la loro famiglia vendendo biscotti, torte, pasticcini, buoni piatti e altro.
- Costo: 4.970 euro | Causale MP 109/24 ANGOLA
CONGO R.D. | Autonomia di giovani con disabilità attraverso attività generatrici di reddito
Nella Repubblica Democratica del Congo ci sono circa 10 milioni di persone con disabilità, la maggior parte delle quali vive in situazione di precarietà socio-economica, senza alcun aiuto statale o assistenza umanitaria, praticamente abbandonata a se stessa. Molti tra loro sono vittime di discriminazione ed esclusione, di sfruttamento e abusi sessuali. Questo progetto risponde al bisogno espresso da giovani ragazze e ragazzi con disabilità della zona pastorale di Uvira, di vedere rafforzate le loro competenze informatiche per essere competitivi sul mercato del lavoro. Haki Yetu asbl, organizzazione per i diritti umani con lo scopo specifico di sostenere i diritti delle comunità emarginate, è pronta a mobilitarsi per formare 20 giovani e, a seguire, creare un ufficio di servizi a pagamento a costi accessibili (stampe, fotocopie, spedizioni e altro). Beneficiari diretti del microprogetto, 20 giovani selezionati che saranno coinvolti attivamente contribuendo a tutte le fasi di sviluppo del microprogetto: identificazione dei bisogni, pianificazione, attuazione e monitoraggio-valutazione. Le entrate generate serviranno per acquistare i materiali necessari per la continuità delle attività e a pagare gli stipendi dei lavoratori.
- Costo: 3.800 euro | Causale MP 119/24 CONGO R.D.
ASIA
INDIA | Acqua potabile in tre villaggi
Il distretto di Cuddapah è una zona molto arida nel sud dell’India dove, negli ultimi anni, le piogge monsoniche sono particolarmente scarse. Questo è uno dei tanti problemi del distretto, insieme alla sempre più magra produzione agricola. La Diocesi di Cuddapah, con l’aiuto della parrocchia Nostra Signora di Fatima che si adopera costantemente per la vita socio-economica dei poveri e degli oppressi, ha individuato tre villaggi tra i più poveri e bisognosi dove costruire altrettanti pozzi d’acqua potabile. L’obiettivo del progetto è migliorare le condizioni della popolazione dei tre villaggi e di quelli limitrofi, grazie all’accesso all’acqua potabile, combattere la malnutrizione e le malattie, aumentare la produzione agricola. I beneficiari saranno 750 famiglie povere.
- Costo: 4.780 euro | Causale MP 136/24 INDIA
UNO DEI MICROPROGETTI REALIZZATI: TESTIMONIANZE
MP 41/24 | COLOMBIA | Nel mercatino le creazioni artigianali di persone detenute
Il tempo in carcere sembra scorrere più lentamente che all’esterno: la mancanza di impegni, il tanto tempo a disposizione senza far niente, non induce a un cambiamento delle persone. Si rischia di uscire e di tornare a delinquere per la difficoltà ad affrontare di nuovo la vita e la società.
La parrocchia di San Pedro Apostolo a Tuquerres, dove sorge anche un carcere, ha deciso di occuparsi della “riabilitazione” di 130 uomini detenuti attraverso varie fasi. Con il sostegno di due psicologhe, i detenuti hanno iniziato un percorso di comprensione delle loro emozioni, resilienza, gestione dei conflitti per arrivare a trovare attività lavorative congeniali che permettano il loro reinserimento nel tessuto sociale, una volta scontata la pena, trovando anche un modo di autosostenere queste attività nel tempo: creazioni artigianali fatte dai detenuti e messe in vendita nella piazza del paese nel mercatino chiamato “Le seconde possibilità esistono”. Il ricavato dalla vendita degli oggetti, oltre a sostenere le attività interne al carcere, fornisce un concreto aiuto alle famiglie dei detenuti.
Jairo Tarapuez, 56 anni e due figli che lo aspettano fuori, così riassume la sua esperienza: «La manualità è un’arte e ci vuole tanta pazienza, applicazione e responsabilità per realizzare i manufatti. Ci ha aiutato a capire (oltre alle attività ludiche con le psicologhe) che in fretta non si fa niente, neanche i soldi! Ci vuole pazienza per vivere». Luis Altamirano, 46 anni e anche lui due figli, aggiunge: «Con questo bellissimo progetto dimostriamo alle nostre famiglie che stiamo cambiando e siamo in grado di sostenerle anche dal carcere».
Archivio rubrica “Micro è giusto”
Aggiornato il 15/01/25 alle ore 11:13