23 Gennaio 2025

Inaugurata a Napoli “Casa Bartimeo”

Un'opera segno del Giubileo della Speranza. Ascolto, accoglienza, assistenza medica e reinserimento nella società

La casa di accoglienza “Casa Bartimeo”, a Napoli in Corso Umberto I, è stata inaugurata lunedì 20 gennaio dal cardinale di Napoli mons. Mimmo Battaglia (foto).  

Interno di Casa Bartimeo

Il cardinale l’ha definita questo come «uno spazio di speranza, di incontro e di chi ha perso tutto, ma ha ancora diritto a una nuova opportunità di vita». Si è rivolto ai presenti dicendo: «La vera porta da aprire non è quella di legno e pietra, ma quella fatta di mani tese e mani spalancate»

Questo è senz’altro un segno di speranza per le persone in difficoltà, per i più fragili che, grazie a quest’opera, potranno scorgere una luce e non sentirsi abbandonati. Un segno concreto da parte della Caritas Diocesana di Napoli, un simbolo che invita a guardare all’avvenire con speranza e soprattutto con rinnovato impegno di vita. 

Il significato dietro quest’opera è quello di aiutare chi soffre l’esclusione e l’indifferenza degli altri. I più fragili avranno accesso ai beni di prima necessità, ma non verranno aiutati solo sotto l’aspetto della materialità.

L’ascolto, l’accoglienza, l’assistenza medica e il reinserimento nella società sono gli aspetti principali ai quali la Caritas di Napoli vuole porre l’attenzione. 

Quando si parla di povertà si pensa quasi esclusivamente alla mancanza di risorse materiali, ma esistono bisogni altrettanto importanti, come la possibilità di avere relazioni sociali e la possibilità di accedere a percorsi di cure mediche. 

Questo spazio è stato pensato anche come Centro di Ascolto per i giovani adulti che necessitano di riappropriarsi della propria autonomia. Il cardinale ha infatti parlato di una vera e propria scuola di dignità con «l’obiettivo di superare la logica dell’assistenza per arrivare a sviluppare autonomie»

All’inaugurazione era presente anche lo scrittore Erri De Luca, che ha tenuto una lectio magistralis intitolata “Giubileo. Libertà, restituzione e riscatto”. De Luca ha sottolineato l’apertura di questo nuovo spazio a pochi passi da una delle piazze più importanti della città, Piazza Garibaldi, come un «gesto affettuoso, perché è uno di quei luoghi che si fanno voler bene»

A dare un tocco artistico al progetto è stato il maestro Lello Esposito, che ha trasformato le stanze della struttura in uno spazio di bellezza e colore grazie alle opere realizzate insieme ai detenuti del carcere di Poggioreale, nell’ambito del progetto Quadreria Sociale. 

Da sinistra: Erri De Luca e mons. Mimmo Battaglia
Aggiornato il 23/01/25 alle ore 12:15