27 Febbraio 2025

FÎL: tessiamo legami!

Dalla Caritas di Udine una sartoria sociale dove volontari e accolti lavorano insieme per "tessere legami"

In occasione del Giubileo del Volontariato, che si terrà l’8 e il 9 marzo 2025, raccontiamo alcune esperienze di chi opera come volontario nelle Caritas diocesane. Il loro impegno, spesso silenzioso ma fondamentale, rappresenta un pilastro di solidarietà e speranza nelle comunità locali. Storie di accoglienza, ascolto e aiuto reciproco, in cui il volontariato diventa non solo un servizio per gli altri, ma anche un percorso di consapevolezza e crescita personale.  

La sartoria sociale “FÎL” dell’Associazione Centro Caritas di Udine ODV-ETS è un piccolo laboratorio che “nasce dalle ceneri di una precedente sartoria sociale”, che riapre le porte nel marzo del 2020 grazie al lavoro dei dipendenti e dei volontari della Caritas di Udine. L’obiettivo iniziale era quello di offrire alle persone accolte degli spazi e tempi utili per riqualificare la propria identità attraverso il lavoro, attraverso il fare, ma con il tempo è diventato molto di più. Ci ha raccontato Cristina Totis, una volontaria che presta servizio nella sartoria dall’autunno del 2020:

“Già dalla prima volta in cui sono entrata, mi sono sentita accolta in un ambiente speciale, che fa della creatività un punto cardine, quasi terapeutico”

La sartoria sociale “FÎL” dell’Associazione Centro Caritas di Udine ODV-ETS

All’interno della sartoria molte persone si danno da fare, ognuno ha un compito diverso, come ad esempio: sistemare il magazzino, il laboratorio, non tutti sono dei sarti professionisti e ognuno offre il proprio aiuto come meglio può. Le persone all’interno della sartoria grazie all’aiuto degli operatori riqualificano le loro competenze, che possono diventare una sorta di slancio per un progetto di formazione o lavorativo in futuro. Chi è coinvolto nel progetto viene formato in vista di un progetto che possa essere un vero e proprio impiego. Gli operatori valutano cosa è più adatto per la singola persona, perché ognuno nasconde una propria abilità e soprattutto se è il posto giusto al momento giusto. 

Chiunque si trovi lì si sente a casa, “tante persone di tante culture con vissuti diversi che riescono ad intrecciare, a tessere le proprie storie, così diverse l’una dall’altra e che sono fonte di arricchimento”, continua a raccontarci Cristina.  

Chi lavora in sartoria si rapporta anche con gente in difficoltà, con persone che devono ritrovare la forza per ricominciare, per alzarsi la mattina e avere un obiettivo durante il giorno. Queste persone hanno bisogno di essere stimolate, di ricominciare a vivere, di riappropriarsi della loro vita. La sartoria non dà solo assistenza e aiuto a queste persone, ma dà loro dignità attraverso il lavoro. Cristina a tal proposito racconta:

“Come per gli abiti che da una vita passata rinascono in qualcosa di nuovo, anche i percorsi delle persone possono avere nuove opportunità e creare nuove relazioni e competenze”. 

Alcuni dei lavori dei volontari impegnati nella sartoria

Gli accolti, insieme all’aiuto dei volontari, svolgono dei lavori reali, che rispondono alle esigenze del territorio. La sartoria organizza dei workshop per sensibilizzare le persone su temi come il refashion e upcycling, ovvero sull’educazione al consumo e al riciclo. Infatti, lavorare per qualcosa che ha valore fuori fa la differenza – come ci ha raccontato Anna Zulian, un’educatrice della Caritas di Udine e sarta all’interno della sartoria sociale “FÎL”. Per la sartoria, “è importante crearsi una rete fuori, farsi conoscere nel territorio e far tenere gli occhi aperti sul sociale”. 

A tal proposito, Anna si rapporta con molti ragazzi e ritiene che debba essere “ obbligatorio lavorare con i giovani per cambiare la società” , si mette nei panni dei più fragili dicendo: “ Se dovessi trovarmi in difficoltà vorrei che qualcuno mi tendesse la mano e mi dica puoi uscirne”. Questo la lega fortemente alla sartoria solidale, rifiutando la strada che avrebbe potuto intraprendere grazie alle sue competenze. 

Aggiornato il 05/03/25 alle ore 13:26