Conversione quaresimale: l’uso della ricchezza

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Messaggio Quaresima 2025 “Camminiamo insieme nella speranza” .pdf
La Quaresima rappresenta, nella tradizione cristiana, un “tempo forte” dell’anno liturgico, volto a prepararci, attraverso la conversione del cuore, ai grandi misteri della nostra redenzione: la morte e la risurrezione di Cristo. Le espressioni fondamentali della conversione durante la Quaresima sono il digiuno, la preghiera e l’esercizio della carità fraterna (elemosina).
La conversione quaresimale è una conversione al Dio che libera e salva l’uomo, al Dio della giustizia e dell’amore, al Dio che ci ha concepiti come una famiglia, in cui Lui è l’unico Padre e noi siamo tutti fratelli.
Per aiutarci a vivere questo periodo di Giubileo, durante il quale siamo chiamati alla remissione del debito, ci lasciamo guidare dalla Parola, ponendo attenzione al denaro e all’uso che ne facciamo. Perché «il denaro ha questa seduzione di portarti, di farti scivolare lentamente nella tua perdizione. Per questo Gesù è tanto deciso: non puoi servire Dio e il denaro, non si può: o l’uno o l’altro».
Le rivelazioni o i miracoli straordinari, per Luca come per gli altri evangelisti, non servono per salvarsi.
Servono invece la carità operosa e la conoscenza della Scrittura, cioè l’adesione alla volontà di Dio espressa nella Sua Parola.
Occorre una conversione che sia ascolto delle Scritture e condivisione delle ricchezze.
Vi è un giudizio di Dio sul fare dell’uomo che svela all’uomo la piena verità su sé stesso. La dimensione escatologica da un lato relativizza il fare dell’uomo, dall’altro spinge l’uomo a un “fare” diverso, che è sulla linea dell’impegno verso il povero.
Luca ci invita a riflettere sulla Parola di Dio in un cammino di conversione della Chiesa verso i poveri. Vivere da ricchi rende l’uomo incapace di cogliere il valore profetico della Parola.
Essere povero non significa scegliere di diventare migliori o di disfarci di ciò che siamo per diventare ciò che non siamo ancora.
Essere poveri significa piuttosto ritornare a ciò che veramente siamo, avere consapevolezza della nostra radicale povertà.
La povertà rifiuta la presunzione e la sicurezza, la ricerca del prestigio e del successo, dello spettacolo e delle prove di forza, in qualunque modo vengano mascherate.
Aggiornato il 11/03/25 alle ore 14:15