31 Luglio 2024

Pensieri in pensione

Dopo tanti anni di lavoro, giunge per tutti il tanto agognato momento di festa, felicità e libertà: andare in pensione. E’ un’età di inizio di un nuovo capitolo della vita, apre spazi sconfinati, ottimo per coltivare nuovi interessi. La longevità e un po’ di coraggio ci offrono la possibilità di realizzarci magari in un modo diverso da quello che ci è stato offerto nella prima parte della vita.
Anche chi scrive, si accinge a “tagliare” questo traguardo e la prima sensazione è che si hanno tante idee in testa e programmi per la vita futura che servirebbe proprio andare in pensione, per poter avere il tempo di realizzarli. E pensare che c’è anche chi lo vede come qualcosa di terrificante, sopraffatto dalla noia e dal non saper cosa fare.


Come affrontare, dunque, questo momento? Secondo Franco Voli Da oggi in pensione! Come riappropriarsi della vita quando si smette di lavorare (Franco Angeli, pagine 112) quando una persona smette di sognare e perde il suo buonumore è già vecchia, indipendentemente dagli anni che ha. Quanta gente è vecchia e non lo sa! Le persone che si annoiano dopo la pensione sono quelle che guardano al passato con rimpianto e pensano che non ci sia più niente da fare. Il modo migliore per non annoiarsi, secondo l’autore, è riuscire a godersi il presente essendo consapevoli di quello che si é.


E’ inutile negare che si tratta di una nuova fase della propria vita che non sempre e non per tutti è facile da vivere e soprattutto, almeno nei primi tempi, da accettare. Il cambiamento, rispetto alla vita lavorativa precedente, è spesso piuttosto duro da affrontare e, di conseguenza, molte persone spesso presentano sintomi di ansia e depressione, in particolare durante quel periodo detto “di transizione”, cioè durante gli ultimi mesi di lavoro e all’inizio del pensionamento. Le persone non parlano spesso di questo problema, che però è molto più diffuso di quanto si possa credere. Guido Sarcinelli, Franco Fraccaroli Andare in pensione. Piaceri, dispiaceri, opportunità (Il Mulino, pagine 193) si chiedono: Ma davvero lavorare stanca? Siamo sicuri che il meritato riposo sia sempre una gioia? E che, una volta ritiratisi dal lavoro, “pensionato” sia uguale a vecchio e inutile? Nel volume si troveranno consigli utili per superare eventuali difficoltà che possono incidere anche sul proprio benessere psicofisico, per l’autostima, in modo da affrontare bene e attivamente una delle più importanti tappe della nostra vita, poiché è la pensione che rende giovani, non il lavoro!